I Tg di martedì 7 giugno – La “guerra dei numeri” tra Pd e Cinque Stelle è in apertura per i Tg Rai e La7. La “guerra” a chi scrive non piace mai, e i grammatici che nell’operetta attribuita a Omero rosicchiavano i distici elegiaci dei poeti, ancora di meno. Il giornalismo delle ultime 48 ore ripropone baruffe tra rane e topi, dimostrando che i numeri del primo turno delle amministrative profusi ad ampie mani sono spesso una scusa e un alibi per coprire l’assenza di analisi politica e di corretta informazione. Per chi questa sera non ha “consumato” Tg, un’assicurazione: non si è perso niente, a meno che non appartenga a quella sparuta minoranza che si nutre di dichiarazioni di politici, gli uni contro gli altri armati. In una stagione che vede all’angolo il partito e l’area politica dell’Editore, i Tg Mediaset dedicano relativamente poco spazio e nessuna apertura all’esito delle amministrative. Il ricovero di Berlusconi a Milano per scompensi cardiaci è presente su tutte le testate.
“Glissando” sulla politica, i Tg Mediaset aprono sulle atrocità e le minacce dell’Isis. Le donne curde bruciate vive a Mosul perché rifiutavano il ruolo di schiave sessuali, sono presenti su tutte le testate. Spazio sulle testate Mediaset anche alla jihadista bolognese arrestata oggi, con Tg4 che dedica un ampio speciale sulla condizione della donna nei regimi jihadisti, sempre “oggetto”, che sia di violenze o di plagio, mentre il nuovo video che minaccia la conquista islamista di Roma ottiene forse troppo spazio. I 10.000 profughi che dal 2014 sono morti attraversando il Mediterraneo sono titolo per Studio Aperto, mentre la presentazione del piano di controllo europeo sui migranti ottiene spazio sulla Rai e Tg5. L’attentato a Istanbul che ha fatto 12 morti e una quarantina di feriti, e presente in molti titoli e nei servizi per tutti.
La nomination di Hillary Clinton, prima donna a concorrere alle Presidenziali Usa, è data per certa e ripresa da tutte le testate.
Chiudiamo segnalando l’approfondimento di Tg2 su evasione scolastica e analfabetismo di ritorno. Il 40% degli italiani “non è in grado” di capire quello che legge, mentre 500.000 concittadini non sanno proprio leggere e scrivere. Non è consolante, ma il Servizio Pubblico fa bene a occuparsene. Ascoltare un “grande” come Tullio De Mauro all’interno di un servizio di Tg, è cosa rara e preziosa.