I Tg di mercoledì 16 dicembre – Parlare di un “cambio di schema” per la vicenda della Consulta che proprio oggi ha visto (in tarda serata) l’elezione degli ultimi membri parlamentari, appare fuori luogo, visto che quello precedente che ha fatto cilecca nelle precedenti 31 votazioni a Camere riunite più che uno “schema” è apparso lo specchio di una politica ferma e inconcludente. Comunque la novità risolutiva rappresentata dall’accordo Pd-Cinque Stelle è apertura per i Tg Rai e per La7, mentre Mediaset appare tutt’altro che conquistata dalla soluzione tardiva di un importante passaggio istituzionale. Così a Cologno Monzese prevalgono l’ira di Berlusconi e i toni accesi degli scambio Brunetta-Renzi in Aula. Le dichiarazioni di Berlusconi all’immancabile presentazione ulteriore del libro di Vespa, presenti trasversalmente su tutte le testate, coniugano le tradizionali accuse di illegittimità del governo con le mozioni di sfiducia sulla vicende bancarie e l’ultimo “strappo” sulla Consulta. Il calor bianco negli scambi tra Renzi e Brunetta, ripreso come si trattasse di piccole videoclip soprattutto dai Tg Rai, regala ai teleutenti una rara manifestazione di scontro politico una volta tanto nei limiti della correttezza che, secondo i commento di Tg La7, avrebbero portato in serata alla decisione del “cambio di cavallo” per l’elezione dei 3 membri della Corte. Intanto si viene a sapere che venerdì alla Camera si voterà la sfiducia individuale alla Boschi, mentre il tormentone sul presunto conflitto d’interessi “made in Palazzo Chigi” proseguirà e si concluderà solo con il nuovo anno.
Uscendo dal copertile di casa, nei titoli di Tg1 e Tg La7 compare l’annuncio della svolta della Federal Reserve che dopo 9 anni aumenta il tasso di interesse che comporterà una svalutazione dell’euro e, come accenna Mentana, un possibile beneficio alle esportazioni delle merci europee. Intanto la Confindustria fa pace con se stessa e con le previsioni del governo , e dopo aver vaticinato a settembre un aumento del Pil dell’1%, lo fa scendere al più realistico 0,8.
Lo sciopero nazionale dei medici della sanità pubblica è presente, nei titoli o nei servizi, su tutte le testate e in apertura su Tg4 e Studio Aperto.
Tg3 torna ancora sulla vicenda profughi dell’Egeo (titolo) con le vittime delle ultime ore, ancora una volta anche minori. Studio Aperto e Tg3 riprendono inoltre e meritoriamente l’avvio dell’iniziativa di Sant’Egidio e delle Chiese Evangeliche italiane per la creazione di corridoi umanitari dal nord Africa e dal Medioriente. Forse un grado di indicare la strada più giusta per gli interventi dei paesi europei.
I 450 militari italiani che potrebbero assicurare la sicurezza all’impresa nazionale impegnata nella manutenzione della diga di Mosul, sono nei titoli per Tg5 e Tg La7, e nei servizi per le altre testate Rai.
Valutate voi le ragioni che hanno portato i 3 Tg Rai e La7 a mettere nei titoli e nei servizi la morte di Licio Gelli, nonché diverse ricostruzioni della piovra della P2, mentre su Mediaset ve ne è giusto una veloce menzione sul Tg5.
Infine segnaliamo che Tg2 (in onda dopo le 21 per la partita di calcio) fa gli auguri a Beppe Giulietti, eletto in giornata Presidente del sindacati dei giornalisti. Vivamente ci associamo.
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