Mentre ogni anno in tutto il mondo ricorre la Giornata della Memoria per ricordare le vittime e gli orrori dell’Olocausto, c’è ancora una percentuale di persone che sulla questione abbraccia le teorie negazioniste. È quanto emerge dalle rilevazioni dell’Eurispes e contenute nel Rapporto Italia 2024. Dai dati emerge che per 14,1% degli italiani l’Olocausto degli ebrei non è mai avvenuto, mentre il 15,9% pensa che l’Olocausto non avrebbe prodotto così tante vittime come viene sostenuto, trova una percentuale di accordo solo lievemente superiore. Il disaccordo verso queste due affermazioni, è importante sottolinearlo, supera l’84% delle risposte. Ma la quota dei cittadini italiani revisionisti e, addirittura, negazionisti, appare sorprendente, in considerazione della gravità di una simile realtà storica inoppugnabile e ben nota. Le due precedenti indagini dell’Eurispes, risalenti al 2020 e al 2004, mostrano l’esistenza, nel nostro Paese, di uno “zoccolo duro” di cittadini, impermeabile all’insegnamento della storia ed alle testimonianze dirette dei sopravvissuti o dei loro famigliari. Nella rilevazione del 2020 la quota di chi era convinto che l’Olocausto degli ebrei non sia mai avvenuto si attestava al 15,6%; in quella risalente a vent’anni fa al 2,7%. La quota più alta di negazionisti della Shoah si trova tra chi non si sente politicamente rappresentato (19,7%). I risultati non delineano una netta contrapposizione destra-sinistra nelle opinioni relative al popolo ebraico e alla Shoah.
Gli episodi di antisemitismo preoccupano il 54% degli italiani
Al campione è stato chiesto di esprimersi anche in merito agli episodi di antisemitismo che si sono verificati in Italia e in Europa in relazione ai conflitti in Medio Oriente. Ebbene i risultati indicano una diffusa apprensione: sebbene per il 46% si tratterebbe di episodi isolati che non sono indice di un reale problema di antisemitismo in Italia, prevale chi la pensa diversamente (54%). La maggioranza dei cittadini italiani è inoltre del parere che siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo (55,4%). Per un terzo del campione (33,9%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno nel nostro Paese. Per un quarto degli intervistati (24,1%,), invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.
Giornata della Memoria tra stereotipi e pregiudizi: per un italiano su tre gli ebrei controllerebbero il potere economico e finanziario
L’antisemitismo si alimenta di stereotipi che innescano diffidenza, pregiudizi fino a sfociare nell’odio. Il 66,6% dei rispondenti è in disaccordo con l’affermazione secondo cui gli ebrei controllerebbero il potere economico e finanziario, ma un terzo del campione, il 33,4%, concorda con questa idea. Gli ebrei controllerebbero, invece, i mezzi d’informazione, secondo il 29,2% degli intervistati, mentre la maggioranza si dice in disaccordo (70,8%). Il 72,6% del campione non pensa che gli ebrei determinino le scelte politiche occidentali, mentre la pensa così il 27,5%.