La sostanza degli abusi e l’alibi della difesa dell’orgoglio nazionale

I Tg di mercoledì 30 marzo – L’assassinio di Giulio Regeni anima e scuote trasversalmente le coscienze, mentre il caso marò (che certo non lascia indifferente gli italiani) anima l’informazione Mediaset. Così per Tg4 e Studio Aperto la prima udienza al tribunale dell’Aja è in apertura, mentre per Tg5 è in seconda posizione, con tonalità di offesa dignità nazionale. Per converso su Rai e La7 l’apertura è per il dopo conferenza stampa dei genitori di Giulio e per le dichiarazioni di Renzi da Chicago. Non sarebbe stato possibile il contrario, perché al di là delle forzature settarie il caso Regeni investe tutto il Paese, mentre quello dei marò vede entrare in campo le polemiche interne le accuse ai governi che si sono succeduti negli ultimi 4 anni e, quindi, solo marginalmente quello attuale. Lo spazio dato a Renzi che assicura una ricerca della verità senza se e senza ma, è ampio su tutti. Ci piace segnalare l’augurio fatto da Mentana nei pre-titoli, quando ha auspicato che i genitori di Giulio non rendano pubbliche le foto del volto sfigurato del figlio, “perché non ce n’è bisogno”, e “perché bastano le parole della madre”. I marò e l’Aja sono comunque “alti” su tutte le altre testate.

Bruxelles e la ricerca degli 8 appartenenti alla cellula franco-belga autori delle stragi, campeggiano su tutte le testate, con il consueto corredo di critiche all’inaffidabilità dei servizi di sicurezza belgi. L’arrivo a Tripoli via mare del nuovo premier unitario libico, contestato dalle autorità islamiste della città, è nei titoli per Tg1 e Tg3, e le speranze di un avvio di riconciliazione nazionale cozzano con le contrapposizioni interne che TgLa7 mette correttamente in evidenza.

La pagina politica si nutre della notizia della data per le amministrative (quasi) fissate per il 5 giugno e delle polemiche sul referendum anti-triv. Ampio spazio all’uscita odierna di Marino che se la prende con Renzi e con il Pd con una nonchalance degna di un marziano doc. I Tg Rai riprendono ampiamente, a dimostrazione che un servizio pubblico a “scartamento renziano” fa comunque almeno in parte il suo dovere, e lo stesso fa più “liberamente” La7. Quelli Mediaset sono combattuti tra la tentazione di prendersela con il nemico di qualche mese fa (l’ex sindaco di Roma), e il nemico “di fase”, ovvero il governo Renzi , ampiamente attaccato da Marino.

Da domani l’Agenzia delle Entrate sarà in possesso di tutte le nostre transazioni bancarie, così come da almeno 20 anni avviene per tutti gli altri paesi avanzati. Una piccola-grande riforma che, certo, non farà piacere a elusori ed evasori. Titoli per Tg1 e servizi puntuali per Rai e La7; non a caso sottovalutazione per Mediaset che invece dà ampio spazio ai dati sulle pensioni che attestano che in maggioranza sono sotto i 750 euro mensili: fiera denuncia, come se qualcuno le avesse recentemente decurtate.

Nessun Tg decide di non dare la sentenza al processo milanese dell’acido, con i 23 anni comminati al fidanzato diabolico.

Su Tg4, cui piacere “vincere facile”, ritroviamo le consuete tonalità anti-rom: ognuno si diverte “come può”.

La scomparsa del cantautore-ferroviere Giammaria Testa, vate degli umili e degli ultimi, la troviamo in Rai e su La7.

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