Last dance

I Tg di lunedì 11 gennaio – La ripresa dell’Osservatorio Tg si imbatte questa sera nella morte di una delle icone della musica pop; ma forse questa definizione non rende completamente il ruolo e la centralità che in quasi mezzo secolo sono stati occupati da David Bowie, ben oltre lo spartito musicale, i 25 album o le performances nei concerti. Ne sono sufficientemente consapevoli i Tg che, tutti, vi dedicano ampio spazio e la maggioranza delle aperture: Tg1, Tg3, Tg5 e Studio Aperto. Tg5 dedica più di metà della sua edizione, ma se cerchiamo la sintesi più completa e stimolante, dobbiamo rivolgerci ai numerosi servizi dell’approfondimento di Tg2.

Tante indeterminatezze e, conseguentemente, molte questioni aperte in riferimento ai fatti del capodanno tedesco che dominano la scena dell’informazione oramai da una settimana. Le versioni contrastanti che arrivano dalla polizia di Colonia, che parla di “eventi non coordinati”, mentre fonti dal ministero degli Interni tedesco individuerebbero una “volontà comune” tra gli aggressori ed i molestatori di più di 500 donne, una volta tanto non sono frutto delle diverse linee editoriali dei Tg italiani, anche se non mancano le forzature. I Tg Rai si soffermano sulle denunce in aumento e gli episodi teppistici “venduti” come rappresaglia contro profughi inermi in diverse città, tedesche e non solo. Tg5 analizza le forti critiche interne rivolte alle politiche d’accoglienza della Merkel. TgLa7 apre sui fermi dei cittadini stranieri e dei richiedenti asilo, riproponendo alcune testimonianze e video delle aggressioni come “evidenza incontestabile” di una violenza pianificata. La lettura più dura ce la offre stasera Tg4, che vi dedica tre servizi e nel corso di un editoriale sviluppa una sorta di analisi “socio-antropologica” del migrante musulmano: maschio, giovane, solo e sessualmente frustrato. Una lettura non banale, ma consapevolmente ansiogena (- chissà se hanno gridato “Allah è grande”-, si chiede la conduttrice mentre si mostrano i video delle aggressioni), ma poi “mette in guardia” parlando di una crescita di “tensione nel nostro paese, frutto anche di psicosi”. Lo “straniero”, l’“islamico” è poi protagonista un po’ su tutte le testate per le immagini rese pubbliche in giornata dell’attentatore del 13 novembre che girava nelle ore successive in apparente tranquillità ai confini tra Francia e Belgio. Da ultimo soprattutto su Tg3 ricompaiano le vittime della tratta, questa volta nell’Adriatico davanti alle coste Pugliesi (titoli anche per Tg1 e Tg5). Su Tg2 ampio spazio a Papa Francesco e ai suoi inviti a tenere aperte le porte e le braccia a chi fugge da guerra e fame.

Passando alla politica, l’ok “scontato” alla Camera al Ddl di riforma costituzionale è apertura per il Tg2 ed alto su tutte le testate, che nei servizi già “si portano avanti” prefigurando le tensioni e le arene referendarie che ci accompagneranno da qui all’autunno. Mentana è il primo a proporre un sondaggio sugli esiti probabili del referendum confermativo: i sì sarebbero al 66%, con meno del 50% del campione che si esprime. Staremo a vedere.

La vicenda delle infiltrazioni camorristiche nel comune di Quarto producono il botta e risposta tutto interno al Movimento Cinque Stelle tra la sindaca Capuozzo e la leadership del movimento che la invita pressantemente a dimettersi. Attenzione nelle maggiori testate, ma anche su Tg4. Dopo il “caso Gela” l’immagine delle amministrazioni a Cinque Stelle inevitabilmente si appanna, per la gioia dell’area di governo ma anche delle destre.

Segnaliamo che, come avviene non raramente, TgLa7 ci dà l’esempio di un giornalismo che le notizie, oltre che riportarle, le cerca anche lì dove è abbastanza facile trovarle. L’odierno crollo dei titoli in borsa di Carige e Monte Dei Paschi di Siena, che per Mentana rischia di essere il preludio di un ulteriore crack finanziario ben più vasto di quello delle popolari, figura unicamente nei suoi titoli.

Chiudiamo su due buoni approfondimenti: quello del Tg1 e del Tg2 (per entrambi un titolo) sul rapporto ufficiale, il primo in tal senso, dell’Istituto Superiore di Sanità che attesta drammaticamente un numero di casi di tumore nella Terra dei Fuochi molto più alto che in tutto il resto della Campania, e quello del Tg3 sulle gravi condizioni di sovraffollamento del pronto soccorso dell’ospedale San Camillo di Roma dovute ai numerosi tagli al bilancio che il nosocomio ha subito nel corso degli ultimi anni.

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