I Tg dal 5 al 9 luglio – La settimana dell’informazione si apre con l’omaggio del prime time a Raffaella Carrà, scomparsa a 78 anni: primo titolo, lunedì, per tutti, con aperture nelle giornate successive per Studio Aperto (in 3 edizioni), Tg1, Tg2 e Tg5, che venerdì dedica la copertina ai funerali della diva. L’addio alla “regina della televisione”, artista poliedrica che ha rappresentato per decenni “il volto migliore dell’Italia”, eroina dell’emancipazione e anche dell’inclusione, si sostanzia in tutte le edizioni di servizi e toccanti testimonianze. Forte la partecipazione dei Tg Mediaset, con diverse interviste agli altri “grandi” della Tv, che raccontano come con Raffaela siano avanzate le trasformazioni della nostra società.
Ddl Zan e Giustizia, Renzi e Conte “svettano” nelle scalette
Le divisioni e gli scontri sul Ddl Zan, con il passo indietro di Italia Viva che spariglia le carte nella maggioranza, tengono banco nella prima metà della settimana, con 13 titoli ed aperture per Tg3 e Tg La7 – che mercoledì annuncia la “battaglia campale” prevista con l’arrivo in Senato della legge il 13 luglio. Spazio contenuto alle scintille sui social tra Matteo Renzi e Chiara Ferragni, seguite dagli interventi del rapper Fedez in sostegno della moglie: titoli per Tg3, Tg La7 e Tg4. Quest’ultimo punta il dito sulle molte imprecisioni del cantante nell’argomentare sulla legge contro l’omotransfobia. Da giovedì l’attenzione del prime time si sposta sulla riforma della giustizia a firma Cartabia (aperture per Tg3 e Tg La7) e sullo scontro relativo al nodo della prescrizione. Se venerdì Tg1 guarda al bicchiere mezzo pieno – rilanciando le dichiarazioni favorevoli di Letta e il voto positivo dei ministri del Movimento in Cdm – Tg5 e Tg La7 documentano meglio la nuova bufera interna ai 5 Stelle dopo il “sofferto sì” alla riforma e le contestazioni di Conte.
Relativamente alla visibilità dei leader è da segnalare come, nonostante i sondaggi vedano Lega e Fratelli d’Italia testa a testa tra le preferenze degli italiani, in settimana il nome di Giorgia Meloni ricorra con assai minore frequenza nelle scalette del prime time, con appena 2 riferimenti diretti rispetto ai 10 di Salvini e ai 9 di Letta, mentre Conte e Renzi spiccano con 13 citazioni.
Contagi: gli allarmi arrivano dagli aeroporti
In settimana, il Covid torna in auge con la preoccupazione per la diffusione della variante Delta che fa registrare in Italia un lieve aumento dei contagi e soprattutto genera picchi in Spagna, Portogallo e nel Regno Unito. Forte l’attenzione di Tg4 che da martedì dedica 4 delle sue aperture ad una campagna per denunciare l’assenza dei controlli negli aeroporti, rivendicando come “non ci si può fidare solo delle compagnie”, ed elogiando, fin dai titoli, gli interventi portati avanti in questa direzione dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.
Prime time, fibrillazioni per le finali londinesi
Molto nutrita la pagina dello sport, con la nazionale di calcio che, dopo il successo di martedì contro la Spagna, rimane una presenza fissa in vista della finale degli Europei con l’Inghilterra. Grande soddisfazione venerdì per il successo del tennista Berrettini (6 titoli). La “doccia fredda” del Comitato Olimpico, che ha scelto di svolgere le gare di Tokyo 2020 senza pubblico sugli spalti, reclama giovedì le aperture di Tg1 e Tg5.
Tema migrazioni nei Tg e al centro del dibattito europeo
Nonostante il vertice tra Italia e Francia, tra Macron e il Presidente Mattarella, abbia nuovamente posto il tema migrazioni al centro del dibattito europeo, le testate mostrano scarsa attenzione ai salvataggi in mare, con titoli solo per Tg5 e Tg3. La testata di Mario Orfeo torna giovedì a bordo della Ocean Viking, che in settimana ha raccolto 572 migranti, proponendo in un lungo servizio le testimonianze di persone stremate nell’attesa di un porto sicuro.